giovedì 12 novembre 2009

Ai tanti ragazzi , che non ce l'hanno fatta.

Le facce della sofferenza umana sono tante, troppe.
Un Dio che ha voluto permetterlo, o soltanto il caso, me ne ha mostrate molte:
Chi del problema della tossicodipendenza, ha solo una superficiale conoscenza e tanto pregiudizio,
crede di sapere ogni tratto, ruga o ghigno di ragazze e ragazzi, che vivono in strada o nelle Comunità Terapeutiche.
Sono tanti anni oramai, che condivido pezzi di strada con quanti il problema lo portano nel corpo, e anche nell'anima.

Di tanti ho dimenticato i nomi, a tratti mi tornano in mente con la loro storia di sofferenza, a volte con gli operatori anziani ne ricordiamo qualcuno, e questo ci dà il senso del tempo trascorso ad ascoltare storie, a vivere drammi, a registrare troppe sconfitte.
La vicenda della morte di Stefano Cucchi, mi ha riportato il ricordo di alcuni di loro, di quelli che non ce l'hanno fatta, di quelli che si sono arresi alle sconfitte, e deciso che questo mondo per loro non aveva più spazio.
Erano stanchi di buchi, di fughe, di strada, di giudici, di galera.
E hanno detto addio alla vita, senza lasciare lettere o messaggi ad alcuno, a piangerli soltanto le madri, e quanti come me li hanno visti anche sorridere e gioire, e soprattutto saputo vederle da "persone".
Non posseggo la fede anche se la rincorro continuamente, credo però, che per questi ragazzi il buon Dio saprà trovare quello spazio, che qui in terra non hanno avuto.



9 commenti:

  1. questo post mi tocca profondamente,su piu' fronti.

    [e anche la canzone,è la canzone che mentalmente dedico a un'anima fragile speciale,che un giorno era una persona speciale..]
    ...io tremo,perchè penso che non ci sarà nessuna pace,dopo,in riscatto della mancanza di pace che c'è qui..nè per me nè per loro.

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  2. Monteamaro, le tue parole si depositano sul mio cuore e rimescolano ricordi e sentimenti che non sono affatto sopiti, sono solo lontani nel tempo.
    Sfortunatamente questa triste esperienza ha toccato anche la mia sfera affettiva, rubandomi un grande affetto nel modo più tragico e crudele, una strada senza ritorno, se non quello del rimpianto e dell'amore custodito da chi resta.
    Vite giovani e piene di emotività, di grande sensibilità, forse troppa, scappate dalla quotidiana esperienza di un succedersi di giorni bui.
    Se solo potessi riavvolgere il nastro del tempo e tornare a quei tanti anni fà, proverei con tutte le mie forze a mettermi in mezzo, a rendere più ardua l'autodistruzione....ma ahimè, questo non si può fare e devo accontentarmi solo del ricordo di chi non c'è più.
    A voi che operate attivamente affinchè queste anime fragili ritrovino una ragione per vedere il giorno che segue, và tutta la mia ammirazione ed il mio affetto incondizionato; fosse anche solo una vita quella che salvate, siete degli eroi.Un abbraccio!Syl

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  3. @Misi: Cara Misi, le anime fragili, lasciano sempre un ricordo speciale, in chi ha saputo amarli..comunque. Il tuo tremare pensando al"dopo", a quello che alcuni immaginano come un enorme e assurdo, inutile vuoto, appartiene all'umanità, questa è forse la condanna data all'uomo, per il dono della coscienza.
    C'è un'altra via: E' quella della fede, ma è come scalare l'Everest.
    Da vecchio montanaro, ti invito a provarci.
    Buon cammino.

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  4. @lasettimaonda: No cara Syl, niente possibilità di rewind purtroppo.
    C'è una zona franca, una terra di nessuno, in chi vive la tragedia della dipendenza da sostanze stupefacenti o alcol.
    Attraversare quel deserto ed aiutare chi è in difficoltà, è possibile.
    Ma nessuno ha tempo da dedicare a nessuno.
    Ogni cosa è monetizzata, anche i cosiddetti "valori" sono trasformati dalla società che tanto li invoca, in denaro.
    Grazie per le belle parole, dette da te hanno un significato enorme.
    Niente eroi però, da quest'esperienza ricevo molto di più, di quanto io riesca a dare.
    1 abbraccio.

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  5. Non dimentichiamo la strada tortuosa di questo percorso della disintossicazione...
    A volte c'è troppa paura del cambiamento e poca forza a lasciare "l'abitudine".

    La droga, l'alcol, una delusione d'amore, un lutto, tutto ci rende dipendenti a qualcosa...e cosa rimane dopo? Lo schifo, sensi di colpa, vuoto, disordine e confusione.

    Eppure siamo fortunati perchè abbiamo sempre la speranza del domani che sarà un giorno migliore.

    ma per tutti è cosi? A volte no.

    Non chiedermi il perchè ma secondo me c'è bisogno solo d'amore e sicurezza in questo triste mondo.

    Questo amore può esser di un uomo/donna o di Dio o nel dio in cui si crede a darci questa unica e grande forza.

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  6. Bene Monteamaro!!!Sono contenta che tu e la Terry abbiate provato i canederli!Spero che siano venuti bene. Come ti dicevo, io li preferisco senza speck o pancetta, trovo invece che stiano benissimo degli spinaci o delle erbette, inserite nell'impasto!Un bacio ed alla prossima.....cena!Syl

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  7. Caro Gianni....non potevano sgorgare le lacrime nel leggere il tuo post, avrei potuto benissimo scriverlo io magari usando parole e forma diversa perchè ognuno ha le sue espressioni, ma credimi avrei voluto scrivere io un post su questo argomento e in particolare un post dedicato a Stefano Cucchi (che mi ha sconvolto nella sua tragicità...un post in effetti lo avevo fatto postando le immagini inguardabili del suo corpo straziato, ma poi per rispetto l'ho eliminato - capisco che era necessario per i genitori dare il permesso di oistrarle..ma ho sentito che era giusto che io mi fermassi, per rispettare il pudore di quel corpo!)
    Ma allora dimmi...da quello che capisco da questo post...cosa fai di volontariato ? ti occupi di ragazzi? Bravo Gianni, non importa se non hai una fede di quelle ortodosse, perchè provare amore per certe persone è più che avere Fede, e anche nelle scritture viene detto che quando saremo giudicati...quello che verrà giudicato sarà l'amore che noi siamo riusciti a dare, e per amore non s'intende un tornaconto di voler bene alle persone perfette e che ci fanno comodo, ma soprattutto anche i nemici e quelli che hanno deviato.
    Grazie di questo post, e ringraziandoti ti lascio il mio grande abbraccio
    Franca

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  8. @Donnachenina blog:
    Si cara Franca, dal 97 faccio volontariato in una Comunità Terapeutica per Tossicodipendenti.
    In seguito ho allargato la mia formazione ai problemi alcolcorrelati, che seguo particolarmente.
    Che dirti, è un mondo ai più sconosciuto, a volte evitato per le legittime paure che evoca.
    A viverlo ci si rende conto veramente, che "Il lupo non è mai così cattivo come sembra."
    E questo consentimi, è una bella notizia.
    Un abbraccio.

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  9. Ho pensato tanto se commentare o meno questo tuo post, che condivido particolarmente...Ti dirò solo che lavoro quotidianamente sulla valutazione della genitorialità di questi ragazzi. E' un argomento che mi sta davvero molto a cuore. Troverei interessante parlarne, soprattutto con chi, come te, vive la loro quotidianità per scelta. Faccio fatica a farlo in uno spazio così ristretto come questo...Buon lavoro, non stancarti.
    Ps. Il lupo è stato, troppo spesso, un bambino inascoltato e maltrattato.

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