martedì 14 luglio 2009

OGGI SCIOPERO

Sciopero blogger, aderisco.

martedì 7 luglio 2009

Majella, la montagna Madre

Quando per la prima volta, consapevolmente, ammirai la Majella, l'Abbruzzo e il Molise erano ancora una sola regione, ed è per questo che da molisano, sento sempre mia la montagna Madre cuore dell'Abbruzzo.
Sognavo da sempre quelle cime, colme di neve in inverno, e rocce chiare con macchie di verde in estate, nei sogni vedevo lupi discendere sentieri, e pastori e greggi all'erta nelle valli e negli stazzi e paesini su cocuzzoli arroccati all'ombra di campanili sotto un cielo blù.
E nel sogno tra i belati delle pecore, e il guaire dei cani da pastore, sempre udivo il suono dolce e triste delle Ciaramelle e dei pifferi che annunciavano il Natale e i dolci delle nostre tradizioni.
Ora che l'infanzia è il ricordo lontano di sogni colori e suoni, cammino davvero valli e sentieri, e tocco con le mani la terra che pensavo di un mondo irragiungibile.
Sabato scorso l'ascesa sino alla vetta dell'Amaro, la cima più alta della Majella, con la mia sezione CAI, è stata in notturna.
Sette ore di marcia alla luce delle torce frontali, come minatori, ma all'incontrario:
Invece di penetrare la profondità della terra, la risalivamo, in fila indiana, curvi al peso degli zaini e attenti agli scarponi dei compagni che ci precedevano, la poca luce lunare illuminava valloni, macchie di neve, precipizi e rocce enormi.
In silenzio da passo Lanciano, poi cima Pomilio, passando per Tavola dei Briganti, e i monti Cavallo e Focalone, poi alle 02 circa al Bivacco Fusco a 2455 m, dove svegliamo 5 ragazzi riparati al piccolo interno con 6 posti branda, il minuscolo prefabbricato in metallo si affaccia sullo spettacolare Anfiteatro delle Murelle che ammiriamo il giorno successivo scendendo a valle.
Giungiamo in vetta che è quasi l'alba, ci fiondiamo all'interno del bivacco Pelino, un igloo di metallo rosso, a ricordare forse la tenda di Nobile.
Dentro è piccolo e freddo, siamo a 2795 m. di altitudine, siamo però felici della nostra piccola impresa, dopo il caffè bollente preparato sui fornellini a gas, svuotiamo la mente di stanchezza e timori..... tutto il vuoto, non riuscirà a contenere la bellezza della Montagna Madre, ed io voglio portarmene negli occhi, tutto il ricordo possibile.