lunedì 30 marzo 2009

Passi leggeri

Immagini mascherate da vecchie foto ingiallite, nelle cornici tinte di marrone, scolorite e dimenticate come le mani che un giorno ancora verdi e forti, le piallarono da un legno ruvido di quercia, mi fanno compagnia nella casa ora buia, sola, che piange umidità da mura vecchie e gobbe.
La luce pallida dell'unica lmpada che pende dal soffitto, a stento mostra, quasi partecipi al dolore di una solitudine che uccide anche i ricordi, le sedie in noce che la mamma tanto amava, e i molti ninnoli accumulati chiusi nella vetrina della credenza, che la polvere ricopre, la sola a vincere con questa lotta col tempo, e col ripetersi infinito di uomini e donne, che passano veloci e che lasciano solo un leggero passo, a dire di cose che presto nessuno al mondo avrà più negli occhi.
Non ho cuore a rimanere ad ascoltare questo silenzio, voci e passi presenti solo nel fondo della mia anima mi spingono fuori, l'aria calda di questa primavera che pare finalmente arrivata, attutisce il dolore per la porta che chiudo alle mie spalle.

4 commenti:

  1. Ciao Monteamaro, immagino che questo scritto è opera tua...e non posso che complimentarmi con te, per la tua capacità espressiva...sei davvero bravo!
    Mi ha fatto piacere apprendere dal tuo commento che sei anche tu un amnate della radio, e capisco anche che forse da dove ascolti tu..certe frequenze arrivano, o arrivano
    male..come mi pare di capire per radio-uno, per quanto invece riguarda Radio Popolare si tratta di un network, e dovrebbe arrivare...almeno chè Campobasso non rientri in quelle poche zone che la radio non è riuscita ancora a coprire.
    Un saluto con rinnovata simpatia
    e un a risentirci
    Franca
    P.S.- Mentre termino il mio commento, il mio occhio cade sulla parte destra del blog, dove dici: leggo, leggo, leggo.Innamorato di Cesare Pavese, Giuseppe Ungaretti e Fernando Pessoa...aggiungo io...mi pare che basti essere innamorati di questi tre grandi!!
    ciao

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  2. Io proporrei di scansare le tende,aprire le finestre e le porte,prendere uno strofinaccio e ...spolverare...bè si spolverare,non lo saprai ma io sono un' accanita fan(o meglio l'ideatrice) della spolvero terapia.Non sto scherzando,ma questo gesto è stato il primo ad aiutarmi,ad uscire fuori da una realtà che non mi faceva bene,è il primo passo per dimenticare,il corpo è impegnato e la mente pensa di meno.Spolverare con la consapevolezza di portarsi via tutte le cose,tutti i sentimenti vivi e lasciare solo i ricordi che servono,cancellare ogni traccia,ogni passaggio.
    Svernare,ecco che dovresti fare,portare un alito di innovazione nella tua cosa.Poi serve un consiglio di un quasi architetto,eccolo!!
    A presto.Un abbraccio

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  3. Grazie Monteamaro per essere passato dal mio blog e grazie per il tuo commento bellissimo...hai ragione, l'amore che abbiamo donato, resta per sempre, non si dissolve.
    Petra oggi stà meglio, fose le sue vecchie ossa, sentono che è in arrivo il bel tempo e le danno meno dolori.
    Amore puro e disinteressato quello dei cani, amore senza compromessi, senza paura, senza riserve.
    Amore raro.
    A presto!Syl

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  4. @Tintarella...
    Si, la tentazione di rimuovere ciò che fa male al cuore, è forte.
    Ci circondiamo di ricordi e percezioni che continuamente, ci rammentano tempi che non potremo mai più rivivere, perchè il tempo vissuto trascina con se ogni cosa: Amore, rancore, passioni, gioventù, persone...

    E tutto diventa ferita aperta, ed è impossibile credere che nulla, muore davvero per sempre,
    sino a che la polvere che ricopre le cose e le immagini di ogni singolo ricordo, non sarà rimossa.

    Quasi architetto?
    Hai già la laurea "honoris causa" per le cose belle che dici.
    In gamba!

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