giovedì 21 gennaio 2010

Io & Mario

Per me e Mario, sino ai 15 anni stesso paese, strada, amici, scuola. (poca e con scarso profitto)
Poi per me la città, per lui ancora il paese.
Da allora la mia vita non fu più la stessa: nuova parlata, amici, lavoro, ambizioni, prospettive.
Per Mario il tempo rimase in pausa: solita parlata, amici, ambizioni (zero),
prospettive (zero), fortuna per lui che anche il bar e la birra, rimasero in stand-by.
Anno dopo anno, come da procedura del Buon Meridionale, alla festa del paese, scendevo "giù" a casa, e come vuole la regola dell'emigrante, contaminato pure dalla nuova vita.
Accento del Nord (pardòn, padano), abiti tendenza, auto e un pò di danè, poi fidanzata, moglie, figlie e tutta una serie di benefit da status del "progredito."
Anno dopo anno il Mario era sempre lì: Bar centrale, sedia, gambe accavallate, tavolino con sù la solita Peroni, sigaretta tra le labbra, sorriso beato.
Beh, son quasi vecchio, buona parte della vita l'ho spesa a far progetti, e a rincorrere traguardi in città diverse, lontane dal paese.
Mario no! Dopo 40 anni l'unico, vero cambiamento nel suo tran-tran, è stato il cambio di birra: dalla Peroni in bottiglia, è passato alla Peroni alla "spina!"
In soldoni: io ho i miei progetti realizzati, (non tutti per carita! e con quanta fatica) LUI... ha il suo tavolino al bar centrale, gambe accavallate, birra sempre fresca, sigaretta, e sorriso da nobel per la pace!
Sorry, ma a stò punto la domanda sorge spontanea: Ma tra i due, chi il furbo, e chi il fesso? ....
.....Mio Dio, ho un TERRIBILE dubbio!!!

Sapete che c'è? Mi/Vi dedico questa canzone, che mi riporta al tempo del "Bar Centrale!"

15 commenti:

  1. bella domanda! Sai che, onestamente, non so darti risposta? Bisognerebbe capire chi dei due si sente più soddisfatto della propria vita, forse.
    Saluti!

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  2. @ Angelo azzurro, giardigno 65,
    La domanda è in forma di paradosso, e va oltre questa storia.
    Ci sono al mondo milioni di persone che, impiegano un'esistenza per cercare di migliorarsi, negli aspetti più diversi: economici, professionali, di conoscenza, relazionali ecc.
    E questo include viaggi, trasferimenti da un luogo all'altro (a volte continenti diversi), e radicali cambiamenti del proprio stile di vita.
    Altrettante persone continuano a vivere, con cambiamenti impercettibili e prevedibili.
    Ogni tanto "mi provoco," e ironicamente mi do del pirla, ma sono soddisfatto della mia scelta di vita.
    Altrettanto penso lo sia il Mario.... E vissero felici e contenti!!

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  3. C'è chi è destinato a sentire dentro l'"ansia di cielo" e non può fare a meno di aprire la porta e andare...
    Non è una scelta, credo, è una spinta interna.
    C'è chi nasce "Mario" e chi no...
    Ti abbraccio.

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  4. Wilma, sei troppo buona!
    "L'ansia di cielo" però, è un'espressione bellissima, per definire la spinta che nasce spontanea dal nostro interno, e che ci conduce poi, a nuove esperienze di vita.
    Lasciatelo dire: Sei grande!!
    Baci baci.

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  5. Caro Monteamaro, secondo me non c'è un vincitore o un vinto.
    Credo che sia solamente una questione di carattere.
    Mario non sarebbe mai stato in grado di fare ciò che tu hai deciso di fare tu e vice versa. Non è una questione di intelligenza, ma solo l'indole, il fuoco che ci anima.
    Anch'io conosco diverse persone che hanno abbandonato il paesello dove sono nati e dove per generazioni, i loro avi hanno svolto lavori assai umili e non si curavano di avere istruzione.
    Sono emigrati al nord, hanno studiato, facendo enormi sacrifici, ed ora ce ne sono alcuni che lavorano con profitto, nelle più prestigiose università inglesi o americane.
    Anche loro espimevano le tue stesse perplessità: quando ritornavano a salutare parenti ed amici, si accorgevano che nulla era più uguale dentro di loro, fuori si, era tutto placidamente immutato!
    Non si può dire chi vive meglio o peggio, chi ha fatto la giusta scelta, chi, alla fine, ha avuto ragione.
    Non vi è ragione ma solo la fortuna di non avere rimpianti.
    Il mio conoscente Domenico, il cui papà montava termosifoni in un paese povero della Calabria, ora si trova a Cambridge, fà lo scienziato, guadagna bene ed ha realizzato il suo scopo.
    Mario, intendo il tuo amico, stà al bar e beve birra tranquillamente seduto, senza obblighi e scadenze. Anch'egli ha realizzato la sua aspettativa: fare ciò che gli andava di fare!
    Bisogna cercar di seguire il proprio istinto, quella stella che ti guida a seguire una strada, piuttosto che un'altra.
    L'unico senso penso che sia questo!
    Un bacio!Syl

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  6. Bello questo quadro che ci hai dipinto. Per me una vera e propria fotografia essendo nata e cresciuta in un paese. Credo che chi, inquieto, ha cercato altrove, restando in continuo movimento, soddisfazioni, risposte, realizzazioni ogni tanto venga un po' voglia della vita di Mario che, da fuori, appare così rilassante e tranquilla nella sua banalità e prevedibilità. Credo che talvolta anche Mario rimpianga di non aver osato di cambiare il proprio tran tran quotidiano con una vita più movimentata. Alla fine però ciascuno resta con la vita che si è costruito e che probabilmente era proprio quella che desiderava.
    In quanto a me vorrei essere Gianni ed invece sono molto Mario...le esperienza più esaltanti e le avventure più pericolose le ho fatte sui libri... Avrò mai il coraggio di spiccare il volo?

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  7. @lasettimaonda, ciò che una persona diventa nella vita, cara Syl, sfugge a volte ad ogni logica.
    Intuito, casualità, fortuna, istinto, coraggio, paure, fanno di noi un rebus dalle difficili soluzioni.
    Improvvisamente, forse proprio quella stella che ci guida, ci prende per mano, e nonostante i nostri dubbi e resistenze, ci mostra la via che è solo da percorrere.
    Ecco, è allora che a noi tocca decidere: Andare, o restare.
    Nell'una o nell'altra scelta, dovremo poi,tentare di dare senso all'esistenza.
    Abbracci. (tanti)

    @Miranda, cara amica, i tuoi post mi dicono di una donna coraggiosa e forte.
    Capace di urlare quando occorre rabbia o gioia, di essere clown e poi Pierrot, mai sazia di conoscenza, voglia di lottare e di amicizia...e allora...?
    Essere uccello e volare non è far nulla di esaltante, o magico, volare pur non avendo ali, è magico ed esaltante!
    Credimi, chi ti è vicino non può, non sentire le folate d'aria, del tuo volo!
    Abbraccioni!
    p.s.
    Hai ragione, mi capita (in certi momenti) di aver voglia della giornata del Mario...ma tant'è, credo che ci starei male!

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  8. Ciao Gianni, grande grande grande...con la musica che hai deddicato e con il tuo simpatico racconto...e sì, spesso ci si chiede se è proprio il meglio quello che abbiamo fatto noi, ma non potevamo che fare quello perchè carattereri diversi portano a realizzazioni dverse, anch'io tante volte mi guardo in giro e mi faccio certe domande, poi capisco che solo quello che ho fatto potevo fare e se anche mi vengono dei dubbi non hanno ragione di esistere.
    Scusdami, per la latitanza ma come ho spiegato un motivo è quello del mio sistema(anche ora mi ha fatto penare per aprire..è lento, ma non è colpa della linea, ma è proprio il mio PC)poi tante altre cose che non posso stare qui a raccontare, tanti problemi, oltre il dolore che sempre di sentinella.Forse una parte di problemi si risolveranno...caro Gianni, io sono in pensione da due anni, ma al limite della sopportazione non facendocela più, avevo preso questa decisione senza fare troppi conti economici...da lunedì probabilmente, riprenderò a lavorare,(non tutto il giorno, ma per mezza giornata, tutti i giorni)non è solo una polemica ma davvero non si riesce ad arrivare a fine mese, almeno io non ce la faccio con la mia misera pensione.
    E così ti ho raccontato anche un'altra parte che mi riguarda, con chi si sente amico lo si può anche fare.
    Ti ringrazio, perchè tu sei sempre stato presente e gentile con me anche nei miei silenzi, e ora ti lascio un affettuoso saluto e un a risentirci
    ciao
    Franca

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  9. Aggiungo....anche l'ora che non corrisponde al reale è colpa mia...o si tu che non hai regolato le funzioni del blog?
    Adesso che scrivo sono le 0.27 del 29gennaio, ma dal commento pubblicato viene fuori ore 15.26 come se fosse pomeriggio, anzichè piena notte!
    Ciao

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  10. Ti faccio una domanda:" Tu puoi tornare al paese e sederti vicino a Mario, lui può prendere la valigia e venire a fare la tua vita?"

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  11. grazie grazie grazie...non è che mi sopravvaluti, eh?
    ti abbraccio con affetto

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  12. La mia paura è di restare per sempre Mario...oppure peggio lottare contro i mulini a vento...in gamba monte!!

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  13. Ciao Gianni, ero rimasta qui..l'ultima volta che ho commentato, anche tu sei stato allora poco presente..spero che stai bene, ti saluto ancora e buona settimana
    Franca

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  14. Sapete, un pò di tempo fa guardando la mia placida amica "Maria" mi sono fatta la stessa domanda. Dopo qualche perplessità, ho dedotto che ho il fuoco del fare dentro, io ci provo e i risultati a volte ci sono a volte no...ma pazienza. Non potrei mai sedermi e aspettare...neanche con una birra ;-)

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