sabato 24 ottobre 2009

Il vecchio e il bambino...

E' una pioggia d'altri tempi, quella che da giorni cade senza mai finire, su questa città già umida del mare che ne lambisce le mura.
E' una pioggia che pare confini ogni cosa e storia, in uno spazio comune, dove tutto diventa un unica vicenda, e il rumore ritmato del vento che a folate, soffia spogliando alberi di foglie malate dall'inverno, accompagna, il tocco dell'acqua che cade sulla terra.
Si resta soli, a guardare un cielo grigio che pian piano si fà buio, tutto sembra fermo, immobile, e da questo limbo in cui la mente è chiusa, inevitabilmente, il tempo vissuto, fà capolino.
Ne percepisci un odore che riconosci, perchè tutto ciò che si è amato, sperato, sofferto, ti resta piantato dentro al cuore come un'idea o un odio da cui non riesci a separarti mai.
Come in un film in bianco e nero, usurato dalla continua visione, e a che a volte si interrompe con improvvisi salti temporali, per poi tornare alle immagini precedenti, così senza ordine di omogeneità, bussano alla mia porta i tanti amici e qualcuno che non lo è stato, vecchi colleghi e compagni di scuola, amori adolescenziali e delusioni sentimentali.
Maledizione, mi dico!
E' da un po che scavi nella tua vita alla ricerca di qualcosa che non c'è più, e che non potrà mai più esserci, perchè ciò che si è vissuto è parte di un tempo irripetibile, finito, sepolto sotto gli anni che il tuo corpo si porta sulle spalle ogni giorno meno forti, e più curve di pesi che non segnano la schiena, ma lo spirito.
Il silenzio, il ticchettio della pioggia che continua a cadere, un flash che mi regala una mia immagine bambino, mi fa poi essere indulgente verso questo mio viaggio nel tempo, perchè, mi dico, è proprio questo che ci prende per mano e ci accompagna nei luoghi cui siamo appartenuti. Sono le immagini che girano in tondo come su di una giostra, e che tornano lasciandoci sempre un sorriso, e una nuova voglia di urlare una felicità che pensi sia per la vita.


Come vecchi elefanti che vanno a morire nel luogo dove sono nati, anche noi, percependo il trascorrere di quegli attimi, che poi sommati fanno un'esistenza intera, siamo, naturalmente orientati a ciò che riconduce all'origine, e che raggiungiamo attraverso i ricordi.
I ricordi ci danno il senso di noi stessi, ci dicono che abbiamo vissuto, sono la prova del nostro passaggio su questo mondo, sono le orme che nessuno potrà mai cancellare e che ci apparterranno per sempre.

Anche se.......si cresce..


2 commenti:

  1. Ma poi la pioggia finisce e ritorna a splendere il sole...è un processo inevitabile(a meno che ci sia la fine del mondo...)e allora anche per te ci sarà un nuovo sole, che abbaglierà i vecchi ricordi e ci saranno ancora tante tante emozioni...

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  2. Gran bella cosa i ricordi.
    Anch'io talvolta mi ci perdo, li coccolo, li ripercorro con affetto, li utilizzo per pensare ciò che è stato e che sarebbe potuto essere.....come un gioco!
    No, non vivo di ricordi, cerco di guardare avanti, ma mi appoggio su di essi.
    Sono l'impalcatura del mio presente ed il mio bagaglio per il viaggio nel futuro.
    Con l'augurio che anche da voi arrivi lo splendido sole che splende qui, ti mando un abbraccio.Syl

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