martedì 6 luglio 2010

Il piede del bimbo

Il piede del bimbo non sa di essere piede,
e vuole essere farfalla o mela.
Ma presto i vetri e le pietre,
le strade, le scale,
e i cammini della dura terra
insegnano al piede che non può volare,
che non può essere frutto rotondo sul ramo.
Il piede del bimbo allora è stato sconfitto,
è caduto in battaglia,
è stato fatto prigioniero,
condannato a vivere in una scarpa.

Pablo Neruda


Troppe volte ci sentiamo confinati in recinti piccoli e grandi, dove i sogni trovano la loro fine, e ogni desiderio o ambizione muore per sempre.
Non c'è luogo però, in cui poter rinchiudere la volontà di continuare a vivere comunque.
Ogni sconfitta seppur devastante non è MAI la fine, ognuno può essere ancora farfalla, frutto maturo sull'albero, e volare là dove si resta per sempre piede di bimbo.
Occorre solo un pò di coraggio: Slacciarsi la scarpa che tiene legati e gettarla lontano, e poi, RISCHIARE il cammino sui vetri...

15 commenti:

  1. Slacciarsi la scarpa e gettarla lontano... Penso tu abbia la la volontà e la determinazione per farlo e per affrontare " a piedi nudi " i vetri. Grazie per esserci. Un abbraccio, Giacinta

    RispondiElimina
  2. Eppure sembrano tanto sicuri e accoglienti quei recinti se penso al caos che regna la' fuori, ma rinchiuderci nelle nostre false sicurezze ci porta unicamente ad una non-vita...
    Dovremmo convincerci che e' meglio rischiare sapendo di poter fallire, piuttosto che non provare proprio per niente...imparando a perdonare i nostri errori, accettando le nostre paure,ma impedendo loro di minare la fiducia, e smettendo di investire nella nostra infelicita' per la paura di essere felici...
    Non so perche' ho parlato al plurale, in fondo mi riferivo a me stessa...
    Bellissima la poesia di Neruda e altrettanto la tua interpretazione...
    Un abbraccio.

    RispondiElimina
  3. Non conoscevo questa poesia di Neruda, pur amandolo molto. Son stanca Monteamaro, e si sta bene anche con le scarpe. Basta abituarsi.

    RispondiElimina
  4. @Giacynta: Sono solo un uomo cara Giacynta, paure, dubbi, incertezze e piccole miserie, mi appartengono a pieno titolo.
    Come pure gli attimi di sana incoscenza che a volte, mi mostrano luoghi che mai pensavo di poter vivere.
    Grazie per la stima, ricambio l'abbraccio!

    @Donatella: Il conosciuto, anche se non del tutto rassicurante, consente di cristallizzare disagi e malesseri personali, in una dimensione consueta, quindi ha quell'effetto balsamico di falso benessere...che però ci protegge da nuovi "nemici."
    Per natura non sono un pianificatore di eventi, all'osso sono i progetti a lungo termine, (a volte però ho mille dubbi, e vorrei saper gurdare più lontano..) mi lascio spesso guidare dall'istinto del momento, e mi tuffo in situazioni forse più grandi di me.
    Devo dire però che la vita mi ha ripagato, (niente moneta!) donandomi un mucchio di buoni amici con cui condivido tanta strada.
    Errori, paure, fallimenti e infelicità sono parte di noi, dici bene, dovremmo accettarli: Si soffre di meno.
    Un bacione!

    @Wilma: Anche la capra e la mucca si abituano a pascolare, (prima del mattatoio) e sono contente di quell'erba masticata, e forse anche del morso del cane da guardia che, improvvisamente le tormenta.
    Ma la capra e la mucca non sanno del verde che calpestano, nè dei colori del cielo o dei fiori che guardano senza interesse.
    C'è solo da brucare a testa bassa.
    Nel cuore di Wilma invece, c'è amore e dolore, desiderio e speranza, rabbia e delusione, c'è voglia di lotta per qualcosa in cui crede, e sogni da vivere perchè le emozioni continuano sempre.
    E quando la malinconia le forza la porta e le occupa spazi e sentimenti, anche da terra Wilma NON molla, perchè fra tutte le cose che Wilma possiede, ce n'è una di corta durata, e non lascia che dentro di sè metta radici: La RASSEGNAZIONE.
    p.s.
    ci stanchiamo tutti cara amica, e vorremmo a volte, andare dove nessuno possa raggiungerci e lì mettere tenda per sempre: Ma non si può... (per fortuna.)
    Un abbraccio con carezza e bacio: (tutto fraterno neh!)
    Gianni.

    RispondiElimina
  5. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

    RispondiElimina
  6. Sai quale e' la mia impressione ogni volta che mi scrivi?
    Mi pare di starmene lì, dietro le sbarre della mia gabbia con te dall'altra parte che allunghi una mano e mi porti un po' di sollievo...

    Devo iniziare a ribaltare le mie convinzioni, perche' ho sempre pensato alla felicita', come qualcosa che non dura in eterno, e mai alla mia dipendenza, che invece ho aiutato io stessa a perpetrarsi...

    Esistono distanze che sembrano incolmabili, quando ci si trova di fronte a realta' totalmente sconosciute.
    E invece le parole a volte aiutano a ridurre questi spazi sconfinati, perche' io sono riuscita a sentirti vicino, e no, non mi arrendo!

    Un abbraccio.
    Dona

    RispondiElimina
  7. Che bello il tuo post!!
    Anche i miei piedi vogliono essere "farfalla o mela" e cercherò di ricordarmelo tutto il giorno, tutti i giorni

    RispondiElimina
  8. Passo per ringraziarti della tua presenza, sempre graditissima, e per ricambiare l'abbraccio!
    Dona

    RispondiElimina
  9. da questo momento non so se riuscirò più a comprare un paio di scarpe (il mio sport preferito!)... ed è pure periodo di saldi....sigh!
    Comunque, bellissima poesia, mi devo dedicare un po' di più a Neruda!

    RispondiElimina
  10. Colpita e affondata! Bella la poesia, bellissime le tue riflessioni. Come sempre.

    RispondiElimina
  11. Ciao Gianni, io invece vengo abbandonata troppo spesso dalle parole, e questo ha creato un sacco di incomprensioni tra me e mio padre, anche se stavamo ricostruendo il nostro rapporto prima che la tragedia troncasse ogni cosa...
    Se il dolore per la perdita a volte non mi lascia respirare, le parole che non sono riuscita a dirgli mi bruciano viva...
    Ero convinta di averlo deluso, e invece ho scoperto, troppo tardi, quanto fosse fiero di me...

    So di conoscerti molto poco, ma ti reputo una splendida persona, quindi perche' non dovresti essere un padre da ricordare con emozione ed amore?
    Il piu' tardi possibile, s'intende!!!
    Un abbraccio a te, Dona.

    RispondiElimina
  12. Hai sempre le parole giuste, e al momento giusto.
    Tornero' a rileggerle ogni volta che i sensi di colpa tenteranno di prevaricarmi...
    So che e' poco, ma grazie, e di vero cuore.
    Un abbraccio, Dona

    RispondiElimina
  13. non sono brava in questa cosa mannaggia. mi abbatto facilmente. riprendermi dopo una sconfitta e ricominciare a camminare è un'impresa. ho rischiato, anche recentemente, ma il mio coraggio non è stato ripagato, almeno al momento. la saggezza non mi appartiene ma neruda non mi delude mai.

    RispondiElimina
  14. Ciao carissimi Gianni...prima di tutto, grazie per le tue visite finora non ricambiate...ma troppo lungo spiegartii vari perchè...che non sono poi così importanti dal momnto, che eccomi ora sono qui....e leggo con piacere questo tuo ultimo post, che cade a fagiolo per lacune cose che in questo periodo sto affrontando...sì bisogna essere piede di bimbo e avere coraggio e non fermarsi...molto bella la poesia d Neruda.
    Spero che tu stai bene e anche i tuoi cari...per ora ho fatto qesta piccola incursione domenicale su Internet e non riesco a leggere altro che hai scritto...ma avrò anche altro tempo per farlo in altro momento, nel ftattempo ti lascio un mio carissimo saluto affettuoso e se lefarai o dove non so ti auguro anche Buone Vacanze!!
    Un abbraccio
    Franca

    RispondiElimina
  15. Mai fermarsi. Se non per una sigaretta, per contemplare quello che si sta per fare. Per assaporare un momento, un gesto. Giro le chiavi nelle mie mani ... è ora di ripartire ...

    RispondiElimina